Nove progetti per il rilancio della portualità turistica di Napoli, da sviluppare con la collaborazione delle imprese e con la realizzazione di un patto virtuoso tra mondo imprenditoriale e cittadinanza. E’ questo il grande programma per il capoluogo partenopeo immaginato dall’Associazione Nazionale Armatori da Diporto, fondata da Lino Ferrara l’8 Marzo del 2008. E che verrà rilanciato in tutta la sua forza immaginifica alla 40° edizione del Nauticsud, il salone della nautica che si terrà quest’anno dal 7 al 15 Marzo.
L’idea di fondo è quella che “un nuovo urbanesimo per Napoli è possibile”, ma solo a patto di uscire dal torpore che continua a fare di Napoli un luogo da cronaca nera o al limite da cartolina, una città in cui “si mangia dell’ottima pizza e si beve un buon caffè”, ma dove il coraggio e la capacità di intervenire con radicali trasformazioni sul territorio latitano decisamente.
Già presentati nell’edizione scorsa del Salone, i progetti per una nuova portualità turistica nel golfo di Napoli continuano ad affinarsi e perfezionarsi, (vedi approfondimenti nella sezione “Rubriche” di questo sito) una serie di “visioni” assolutamente ragionevoli, pur nella loro ambizione, ma purtroppo assolutamente irrealizzabili nello scenario attuale. Irrealizzabili a causa, principalmente, dei frettolosi piani paesistici varati dalla Soprintendenza tra il 1993 ed il 1994 a seguito della Legge Galasso e tuttora vigenti, piani da cambiare al più presto, per evitare che la città continui ad essere vittima proprio di quello strumento pensato per la sua tutela. Ma irrealizzabili anche a causa dell’inerzia della classe politica napoletana e campana, sempre imegnata nelle sue piccole beghe e raramente capace di visioni per il futuro della città.
Le proposte del Associazione riguardano nove scenari possibili per nuovi porti turistici o per ampliamenti e riqualificazioni di quelli esistenti. Operazioni attraverso le quali combattere il degrado, favorire lo sviluppo, sfruttare al meglio il territorio in maniera ecocompatibile.
Si va dalla risistemazione dei porti di Forio e Sant’Angelo ad Ischia all’ampliamento e la razionalizzazione di quello di Mergellina, da un nuovo porto a Castel dell’Ovo fino alla proposta di avanzamento del fronte verde della Villa Comunale a mare, con la realizzazione di piscine, campi da tennis, piste ciclabili e solarium, l’eliminazione di Via Caracciolo e la realizzazione di un porto turistico antistante. Dalla proposta per l’area Ex-Sofer, che consentirebbe di recuperare un ecomostro trasformandolo in un marina ecocompatibile, alla più delicata e annosa questione relativa all’area di Bagnoli, su cui tanto si è dibattuto e progettato in tempi recenti e per la quale si propone la realizzazione di residenze qualificate, piscine, campi da tennis, centri fitness e servizi di tutti i tipi da realizzare rigorosamente con risorse finanziarie private. E, ancora, dalla risistemazione della Darsena Acton, per farne un centro di accoglienza per le grandi barche da diporto, ad un nuovo porto da realizzare a ridosso del pontile di Nisida, per restituire questa meraviglia della natura ad una fruizione più consona alla sua bellezza paesaggistica.
Qualcuno dirà che si tratta di idee, di suggestioni da verificare attentamente. E’ senz’altro così, ma si tratta di provocazioni in grado di mettere il dito nella piaga, denunciando la difficoltà di effettuare importanti trasformazioni del territorio oggi a Napoli, vuoi per mancanza di coraggio imprenditoriale, vuoi per inerzia delle amministrazioni, vuoi per problemi di natura legislativa o vincolistica. “Non si tratta di fare speculazioni”, precisa il presidente Ferrara, “ma di sfruttare le risorse di cui il territorio dispone per creare economia diffusa e sottrarlo al degrado”. E’ questa la strada giusta per il futuro di Napoli, quella di sbloccare finalmente la possibilità di interventi rapidi e convenienti sul territorio nei suoi punti critici e ad alto potenziale di crescita, vigilando attentamente sulla salvaguardia dell’ambiente e su possibili operazioni speculative: un patto virtuoso tra impresa e cittadinanza per lo sviluppo ed il rilancio di un territorio che ha tanto bisogno di riqualificazione e di nuovi investimenti. E che attende solo la possibilità di mettersi finalmente al lavoro.
Pubblicato su: www.nauticsud.info