Foto

Capri Celata

Quando si parla di Capri, oggi, in un qualunque convivio, è quasi inevitabile che il discorso cada sui soliti, triti argomenti: vip, gossip, mondanità.
Chi passi fugacemente da Capri difficilmente si discosterà dal percorso, quasi una moderna mulattiera, che dalla “mitica” piazzetta conduce il gregge, tra mille vetrine griffate, alle Camerelle e quindi, solo per i più arditi, al belvedere di Punta Tragara, a gettare uno sguardo veloce e distratto sui “soliti” faraglioni. E se questo vale principalmente per il turismo mordi e fuggi, anche chi a Capri trascorre periodi più lunghi ha sempre meno voglia di andare a scoprire gli angoli più nascosti e suggestivi di questo strano e meraviglioso ammasso di roccia calcarea piantato in mezzo al Mediterraneo.
Nell’immaginario collettivo, infatti, Capri semplicemente non è più un’isola del Mediterraneo, ma un mero palcoscenico per esibizioni più o meno ben riuscite, un set televisivo, una location per sfilate e festicciole estive. E così si assiste, ogni estate, ed in specie ad Agosto, al solito paradosso. Si percorrono a fatica, cioè, in una ressa spaventosa, le solite, poche vie nei pressi della piazzetta, preda del passeggio e dello shopping tra le vetrine delle griffe, per poi ritrovarsi completamente soli nonappena svoltato l’angolo, in uno dei tanti vicoli laterali che si inoltrano nell’ abitato.
Eppure, o forse proprio in virtù di questo suo essere rimasta lontano dai riflettori, vi è appunto una Capri ancora “celata”, che profuma di antico, di campagna, di semplicità, che resiste, silenziosa, all’assalto della massificazione e della commercializzazione. A pochi metri dalle vie del lusso e della moda si apre agli occhi dei pochi viaggiatori che la cercano una realtà del tutto differente, fatta di silenzi, di stretti e tortuosi vicoli tra case bianche e muri in pietra, tra squarci di sole e isole d’ombra. Vi è una Capri che sa ancora di Mediterraneo, con i suoi paesaggi, le sue architetture, con i suoi sapori, i suoi odori, il suo gusto così peculiare. Che sa di storia, con le sue chiese, i resti d’epoca romana, gli edifici medievali.